Il Collettivo Femminista di Cinisi

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Un omaggio alle donne del Collettivo Femminista attivo a Cinisi (Pa)
dal 1976 al 1978

 


  ...... "Appunti per un dibattito", affrontato, all'interno del Circolo, sul ruolo storico delle donne all'interno della famiglia, nella società capitalistica: "Lo stato ha bisogno di sfruttare i lavoratori senza che questi esplodano in ribellioni: ci chiede allora di far bastare i salari nonostante l'aumento dei prezzi; di far trovare al marito una casa "accogliente", una famiglia "serena", una moglie "disponibile": l'uomo potrà riposarsi e accetterà di tornare ogni giorno al suo sfruttamento. Lo stato ci chiede di far funzionare il nostro corpo solo per questo: braccia, gambe, testa, sesso, sentimenti per soddisfare i bisogni materiali e affettivi dei componenti della famiglia, per tenere in piedi la macchina dello sfruttamento di tutti. Tutte le volte che su queste richieste imponiamo i nostri bisogni complessivi, la macchina s'inceppa. Per noi si apre allora il terreno per costruire la nostra forza e il nostro potere: noi imponiamo la dimensione dei nostri bisogni, la nostra autonomia, ci confrontiamo con le altre donne che, come noi, scontrandosi direttamente con lo Stato, nostro padrone, e con i suoi strumenti di controllo, costruiscono le possibilità materiali di un loro modo di vita"

 

      

Nel luglio del 77 il Collettivo, assieme ad altre ragazze del Circolo e del PCI di Terrasini, che preferivano definirsi "Gruppo Femminile", anziché "femminista", organizzò lo spettacolo teatrale "Le Streghe", recitato dal "Gruppo Romano Teatro Femminista": la rappresentazione venne preceduta da questo volantino di presentazione: "Chi sono le streghe? Sono state chiamate streghe quelle donne che non hanno accettato passivamente il ruolo loro imposto da una lunga tradizione che le vuole mogli e madri e che hanno preso una via diversa da quella indicata e obbligata da chi, da sempre, detiene il potere saldamente in mano. Ese furono perseguitate per un periodo che si estese per oltre quattro secoli ( 1300-1700), partendo dalla Germania e allargandosi a macchia d'olio, a tutta l'Europa. La "caccia alle streghe" prese forme diverse in momenti e luoghi diversi, ma non perse mai le sue caratteristiche essenziali, come quella di essere una campagna di terrore scatenata e controllata dalla classe dominante e dalla chiesa e rivolta contro la popolazione contadina di sesso femminile. Quali erano tali delitti da provocare una repressione tanto violenta? Tre sono le accuse che vengono fuori con maggiore evidenza: 1) Le streghe venivano accusate di crimini sessuali contro i maschi. 2) Erano accusate di essere organizzate. 3) Erano accusate di avere poteri magici sulla salute: capacità di provocare il male e di guarirlo. Ancor oggi, pur se non c'è la strage fisica di donne, la "Caccia alle streghe" continua con metodi più sottili, contro ogni donna che tenta di aprirsi un nuovo sentiero, vivendo la propria esistenza nei modi a lei più congeniali. Per far sì che questa nuova consapevolezza abbia una validità storica, noi donne vogliamo collegarci a quelle che nel passato hanno lottato da sole contro il potere maschile. La rappresentazione "Le streghe" si inserisce in questo tentativo di riappropriazione della nostra storia di donne, finora repressa dalla cultura dominante"

Tra i volantini prodotti dal "Collettivo Femminista di Cinisi" citiamo: - "Lo spirito santo colpisce ancora", scritto in occasione della violenza subita da Lucia Cilluffo, una ragazza di 14 anni, figlia di pescatori, di Terrasini, afflitta da meningite sin da bambina, violentata da "due vecchi porci" del luogo; - "Ancora violenza sulle donne", scritto in occasione dello strupro subito da Maria Gatto di Partinico - "Fuori le truppe russe dalla Cecoslovacchia" scritto in occasione del decennale dell'occupazione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia; - Il testo di un questionario conoscitivo distribuito alle donne di Cinisi e Terrasini; - "Disoccupate di Cinisi", allegato a un altro volantino informativo con indicazioni per la creazione di un'organizzazione di base e con "Una valutazione della legge di preavviamento al lavoro" ovvero la legge 285, che stanziava 1060 miliardi per la creazione di 400.000 posti di lavoro per i disoccupati dai 15 ai 29 anni; - "Appunti per un dibattito (sulla famiglia e sul ruolo delle donne) ", a cura del Circolo "Musica e Cultura", datato 27 marzo 1976; - " Appunti per un dibattito sull'aborto" a cura del Circolo "Musica e Cultura", datato 8 aprile 1976. I testi dei documenti sono disponibili, in originale presso l'archivio di Giovanni Impastato, Corso Umberto I 220, Cinisi, o in fotocopia presso il Centro Siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", via Villa Sperlinga 15 Palermo

 

In. Collettivo Femminista
http://www.peppinoimpastato.com/74-78.htm


 

 

dal minuto 17:21 

sul collettivo femminista

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