Femministe a Comiso

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Tra memoria e analisi storica: Emma Baeri e il “femminismo disarmista” a Comiso

[…] per quattro anni prende forma attorno a Comiso un laboratorio politico nel quale sembrò finalmente possibile spendere la moneta femminista, dare spazio e tempo a questa utopia. La questione della pace, che aveva tradizionalmente impegnato il movimento politico delle donne dall’Ottocento agli anni Cinquanta del Novecento si riempie ora di nuovi significati per l’irruzione in essa delle analisi e delle pratiche femministe, che espongono per la prima volta sulla scena pacifista un corpo femminile ripensato attraverso l’autocoscienza e la messa a fuoco di alcuni “diritti” ormai irrinunciabili, primo fra tutti quello a non dover subire violenza, qualsiasi forma questa assumesse, dalla maternità alla sessualità imposte, allo stupro, alla guerra. Storicamente oggetto di violenza, il corpo femminile femminista si rappresenta ora come soggetto di non violenza, e contemporaneamente, come soggetto che agisce il conflitto, una contraddizione che è solo apparente. Nell’analisi femminista infatti, l’una e l’altro, la non violenza e il conflitto, affondano le loro radici nella vita quotidiana delle donne, sono l’esito prevedibile della loro esclusione dalla sfera pubblica-politica e dell’imposizione di un ruolo preteso naturale, fare e curare la vita. Su questo nodo passerà il discrimine tra la cultura di riferimento delle femministe disarmiste e la riflessione dei pacifisti maschi, visto che la non violenza di quelle donne stabiliva una irrinunciabile continuità tra vita privata, vita personale e vita politica, tra conflitto personale, privato e pubblico, tra ordine civile e ordine militare, là dove anche gli uomini pacifisti stabilivano un confine netto, non vedendo che su di esso aveva preso forma l’idea originaria di dominio e di sopraffazione .

 

in: Emma Baeri, Violenza, conflitto, disarmo: pratiche e riletture femministe, in Il femminismo degli anni Settanta, a cura di Teresa Bertilotti e Anna Scattigno, Viella, Roma 2005, p. 138. 

 

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