La Tribuna del Salento

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Quelle domande di Antonio Maglio

La Tribuna del Salento è stata in quegli anni una testata che ha fatto dell'apertura al nuovo, ai movimenti ed alle forme di relazione e pratica politica, un dato caratterizzante.
La Tribuna con la sua redazione e il suo direttore: Antonio Maglio.

Sua, già nel 1974, fu la proposta alla stampa locale riferibile al ''fronte laico'' schierato a difesa del divorzio durante la campagna per il referendum abrogativo. I giornali uscirono a ''testate unificate'' e promossero iniziative pubbliche unitarie di largo respiro.

La Tribuna fu poi cuore e progetto per la nascita del Quotidiano di Lecce, Brindisi e Taranto: seconda voce di informazione e laicità a rappresentare l'area progressista e di opposizione (sempre poco presente nelle linee redazionali locali della Gazzetta del Mezzogiorno). Di Quotidiano Antonio Maglio fu responsabile della cronaca di Lecce, restando per noi il Direttore di sempre.

Tanti gli spazi di parola ritrovati sulle pagine della Tribuna ma queste domande son spuntate tra i volantini nell'archivio.

 

Rispondemmo mai? su qualche punto si, se ne ritrova l'eco in due interventi pubblicati nel marzo del '78, compreso un editoriale a nostra firma in prima pagina.

In particolare sulla ''pazzia'', sulla chiusura dell'OPIS e di tutti i manicomi, la Tribuna Fece una campagna di grande civiltà e cultura. Anche noi ne stavamo approfondendo i temi che poi divennero cruciali nel corteo dell' 8 .

Ma... a ben ricordare e dirla tutta, per queste domande ... protestammo!!
Protestavamo sempre un po' .... Un vizio?  Una virtu?

Ci sembrarono esageratamente lungimiranti ... ci sentimmo forse, vive e giovanissime, inserite a forza e prematuramente nella ''storia'' locale? Negli interventi successivi sulle pagine della Tribuna in parte anche rispondemmo. 

In effetti qualcuna è eccessivamente ''escatologica'' e bisognosa di riflessioni meditate per i nostri tempi tanto legati alle scadenze, agli attivi, alle riunioni, ai volantinaggi, alla scrittura a mano di manifesti, alla realizazione di pannelli per le mostre di strada ... e altre scuse di questo tipo ....

Rileggendole oggi potremmo dire  che andavano lontano e aggiungere un

GRAZIE 

 

ad Antonio Maglio che ancora ci interroga! 

 


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