Su Guglielma e Maifreda

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Blažena Vilemína detta Guglielma la Boema nacque nel 1210 in Boemia (Polonia) figlia di Costanza d’Ungheria e del re boemo Premislao I. Tra i 50 e i 60 anni, probabilmente nel 1862, dovette fuggire dalla sua terra e si rifugiò in terra milanese dove visse nell’Abbazia di Chiaravalle (a sud di Milano in direzione di Lodi) fino alla sua morte avvenuta nel 1282. Fu ed è ancora considerata incarnazione dello Spirito Santo, terza persona della trinità, e quindi per traslato incarnazione divina. In alcune località, la credenza del popolo sulla santità di Guglielma è durata fino ad oggi. Nel villaggiodi Brunate, Lombardia settentrionale, si trova, nella chiesa di S. Andrea Apostolo, il ritratto di Guglielma che impartisce la benedizione a Maddalena Albrizzi badessa agostiniana del XV secolo. Ad oggi esiste ancora una Chiesa Boema che mantiene vivo il culto di Guglielma. Maifreda da Pirovano, aristocratica appartenente a un ramo cadetto della famiglia dei Visconti, entrò nella Casa delle Umiliate di Biassono e visse come monaca finché non conobbe Guglielma e cominciò a venerarla come manifestazione femminile divina, diventandone la vicaria, quindi la papessa, riconosciuta da tutti i suoi seguaci. Maifreda finì sul rogo come eretica nel 1300, diciotto anni dopo la morte di Guglielma, della quale furono riesumate le ceneri e bruciate insieme a lei. Nel suo saggio pionieristico sui tarocchi, Gertrude Moakley collegò la Papessa del mazzo Pierpont Morgan ad una lontana antenata di Filippo Maria Visconti, una suora di nome Maifreda Visconti Pirovano, che venne nominata Papessa di una setta eretica della Lombardia conosciuta come i "Guglielmiti". Andrea Saramita, uomo di modeste origini, sicuramente destinato ad un’oscura esistenza, con la mente infiammata dalle profezie di Gioacchino da Fiore sulla prossima venuta dello Spirito Santo, aveva trovato nella straniera boema il compimento delle sue più grandi speranze. Fu il primo dei suoi seguaci e il più devoto. La dottrina guglielmita, espressa dal Saramita e da suor Maifreda, fu riassunta per sommi capi durante il processo per eresia nelle seguenti tre tesi: salvezza dei non cristiani, consustanzialità fisica di Cristo e Guglielma nello Spirito Santo e necessità del sesso femminile per la salvezza dell’umanità. Nonostante il diritto canonico escludesse le donne dal sacerdozio, di fatto molte badesse a capo di monasteri esercitavano autorità sui battezzati, preti compresi, con poteri pari a quelli di un vescovo. Nelle sue profezie Gioacchino da Fiore volle indicare l’anno nel quale sarebbe iniziata la terza epoca della storia umana, quella dello Spirito Santo: il 1260, anno in cui presumibilmente Guglielma giunse a Milano. Quella fu anche un'epoca fiorente per i fratelli e le sorelle del Libero Spirito i quali disprezzavano il sapere che si studia nelle scuole. La vera scienza viene direttamente da dio, per un’illuminazione dello spirito. Il movimento contava numerose e importanti presenze femminili. La sua vittima più illustre è una donna, Margherita, detta Porete, una beghina, bruciata a Parigi nel 1310, autrice del trattato in volgare “Lo specchio delle anime semplici”. Nel Libero Spirito vi è la valorizzazione della mente femminile, non acculturata e quindi libera da dogmi e aperta all’ intuizione. Una tranquilla e consapevole accettazione del corpo femminile, altrimenti fonte di ansia vergogna e colpevolezza. Si costituivano in piccoli gruppi, raccolti ciascuno intorno a un personaggio eminente. Il quale non ricopriva come tale una carica: aveva quella posizione per la sua capacità di iniziare gli altri alla libertà dello Spirito, con un insegnamento che pare fosse di tipo esoterico. Se il personaggio eminente era una donna, prendeva il titolo di «madre divina». I fratelli e le sorelle del Libero Spirito si sentivano parte di una Chiesa spirituale (nel senso di ecclesia ossia riunione) senza gerarchie e senza riti. “La odierna chiesa cattolica Guglielmita, organizzata in forma di matriarcato, fa eccezione, secondo il diritto canonico rispetto all'impossibilità della chiesa di tradizione patriarcale di conferire il sacerdozio alle donne. Essa è la sola chiesa sui iuris ad avere l'autorità per conferire il sacerdozio femminile inteso come principio generale (al di fuori dei sempre possibili privilegi apostolici), grazie alla consuetudine stabilita dal diritto stesso”. Le notizie storiche sulla vita e le opere di Guglielma e Maifreda in questo capitolo sono tratte da “Gugliema e Maifreda. Storia di un’eresia femminista”, Luisa Muraro, Libreria delle donne 2015; dal web: articolo di Giulia Maria Iselle “Gugliema da Chiaravalle - Per una teologia femminile”.

Il libro di è scaricabile gratuitamente dal suo sito devanavision. alla sezione opere

 


Antenate la visione delle Donne

 

Una notte, intorno al Sacro Fuoco al centro di una foresta, siede in cerchio un gruppo di donne fuori dallo spazio tempo: Brigida di Kildare, Ildegarda di Bingen, Guglielma la Boema e la sua papessa Maifreda da Pirovano, Sabina Spielrein, Gabriela Mistral, Marie Curie, Marija Gimbutas , Mary Wollstonecraft e sua figlia Mary Shelley, Cristine de Pizan e Myriam Magdal, la Madre di tutte. Esse condividono le loro storie e il cibo. La loro versione è molto diversa da quella riportata nei libri del patriarcato…

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