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Riferimenti
- Daniela Pellegrini 1964 Primo gruppo di donne a Milano
- 1975: il '68 delle donne
- Il Movimento Femminista Romano
- Annamaria Rivera
- Governo Vecchio
- effe - la rivista
- Quel compromesso sulla pelle delle donne
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1. Le Pari Opportunità Alisa Del Re Università di Padova Cronologia dei diritti delle donne in Italia
2. Dall’unità d’Italia al 1900 Legge 4167/77 per l’ammissione delle donne come testimoni negli atti pubblici e privati d’iniziativa di Salvatore Morelli. Legge 295/93 che riconosce alle donne il diritto di essere elette come probiviri nelle controversie di lavoro. Regio decreto n. 164 1898 che approva il testo unico della legge comunale e provinciale che rifiuta il voto amministrativo agli analfabeti, agli interdetti, agli inabilitati, ai condannati all’ergastolo, ai mendicanti e alle donne.
3. I primi dieci anni del secolo 1900 Legge 242/02 (legge Carcano) sul lavoro delle donne e dei fanciulli. Entrerà in vigore il 1 luglio del 1903. La legge è sostenuta dal Partito socialista e da Anna Kuliscioff. - divieto di lavoro sotterraneo -12 ore orario massimo l’orario lavorativo - divieto di lavoro notturno (solo per le minorenni) - le puerpere non potevano essere adibite al lavoro se non dopo 4 settimane dal parto (senza tutela salariale)
4. I primi dieci anni del secolo 1900 R.D. agosto 1905: le donne sono ammesse all'insegnamento nelle scuole medie. Legge 416/07 (Testo unico sul lavoro delle donne e dei fanciulli): divieto del lavoro notturno, derogabile, per le donne di qualsiasi età Legge 121/10 che esclude le donne dall’elettorato e dall’eleggibilità per le Camere di Commercio e arti del Regno. Legge 520/10 per la creazione della Cassa di maternità con sede a Roma.
5. Dalla I guerra mondiale al fascismo Regio decreto n. 148/15 per l’approvazione della legge comunale e provinciale che vieta l’iscrizione delle donne nelle liste elettorali amministrative e la loro eleggibilità. Legge 1176/19 sull’emancipazione femminile che abolisce l'autorizzazione maritale e ammette le donne a esercitare tutte le professioni, escluse quelle che implicano poteri giurisdizionali o l’esercizio di diritti o di potestà politiche o che attengono alla difesa militare dello Stato. La Camera dei deputati approva la legge sulla estensione del voto amministrativo e politico alle donne: per la fine della legislatura il provvedimento resta bloccato al Senato.
6. Periodo fascista I regi decreti nn. 3158/23 e 3184/23 introducono per le persone di ambo i sessi l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria e l’assicurazione obbligatoria contro l’invalidità e vecchia a 65 anni. R.D. 1054/23 sancisce per le donne il divieto ad essere presidi. Legge 2125/24 (legge Acerbo) prevede il voto amministrativo ad alcune categorie di donne (madri o vedove di caduti in guerra): le elezioni amministrative saranno abolite l’anno successivo per l’instaurazione del regime podestarile. Legge 2277/25 sulla protezione e assistenza alla maternità e infanzia (istituzione dell’ONMI).
7. Periodo Fascista R. D. 2840/26, regolamento sulla legge 1176/19 in deroga ad essa, esclude le donne dalle cattedre di lettere italiane e latine, latine e greche, storia e filosofia, storia e economia politica nei licei. 1927 Il salario femminile è fissato al 50% di quello maschile Legge 850/29 per la tutela di operaie e impiegate durante lo stato di gravidanza e puerperio. Legge 847/29 introduce il matrimonio cattolico concordatario.
8. Periodo fascista 1930 Viene promulgato il Codice penale che configura il delitto per causa d’onore. Regio decreto legge n. 1554/33 autorizza le amministrazioni statali a escludere o stabilire limiti per l'ammissione delle donne nei concorsi pubblici. Regio decreto n. 383/34 che approva il testo unico della legge comunale e provinciale che esclude le donne dagli uffici di podestà e da altre cariche (dai bandi di concorso della pubblica amministrazione). Legge 653/34 (Tutela della lavoratrice madre e della sua maternità) vieta l’utilizzazione di manodopera femminile in mansioni pesanti o insalubri.
9. Periodo fascista Legge 1347/34 (Tutela della lavoratrice madre e della sua maternità) istituisce il congedo di maternità obbligatorio coperto da sussidio e obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di disporre camere per l’allattamento. Decreto legge n. 1514/38 che stabilisce che l'assunzione delle donne negli uffici pubblici sia limitata al 10% degli organici o meno. 1938 Vengono emanate le leggi sulla difesa della razza che fra l'altro vietano i matrimoni con appartenenti a razze non ariane (D. L. n. 1729/38). Regio decreto n. 989/39 che stabilisce una tipologia di mansioni per il personale femminile nell’impiego pubblico e privato.
10. Primo dopoguerra (dopo la seconda guerra mondiale) Il DLL (decreto legislativo luogotenenziale) 23/45 riconosce alle donne il diritto di voto. Art. 37 della Costituzione italiana “ La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione ” Legge 860/1950 (legge Noce) sulla tutela fisica e economica della lavoratrice madre. Questa legge viene approvata dopo una lungo dibattito in Parlamento e nel paese, relatrice Maria Federici. Legge 986/50 che proibisce il licenziamento delle lavoratrici madri, gestanti e puerpere.
11. Anni ‘50 Legge 741/56 sulla parità di remunerazione tra uomini e donne che recepisce la Convenzione ILO n. 100 del 1951) Legge1441/56 che ammette le donne nelle giurie popolari delle Corti d'Assise e come componenti dei Tribunali per minorenni. 1957 Nel trattato di Roma, che fonda il Mercato Comune Europeo, l’ articolo 119 impegna gli Stati a garantire la parità di salario alle donne. Legge 75/58 (legge Merlin) che abolisce la regolamentazione della prostituzione.
12. Anni ‘60 Legge 66/63 che ammette le donne a tutti i pubblici uffici (compresa la magistratura) e a tutte le professioni (escluse Polizia, Guardia di Finanza e Forze Armate). Legge 7/63 che vieta il licenziamento per matrimonio e la legge di modifica a quella sulla tutela delle lavoratrici madri. Questa legge rende nulle le cause di nubilato presenti nei contratti collettivi, individuali e nei regolamenti. Legge 389/63 con la quale viene istituita la pensione volontaria per le casalinghe.
13. Anni ‘70 ...... segue!!
2. Dall’unità d’Italia al 1900 Legge 4167/77 per l’ammissione delle donne come testimoni negli atti pubblici e privati d’iniziativa di Salvatore Morelli. Legge 295/93 che riconosce alle donne il diritto di essere elette come probiviri nelle controversie di lavoro. Regio decreto n. 164 1898 che approva il testo unico della legge comunale e provinciale che rifiuta il voto amministrativo agli analfabeti, agli interdetti, agli inabilitati, ai condannati all’ergastolo, ai mendicanti e alle donne.
3. I primi dieci anni del secolo 1900 Legge 242/02 (legge Carcano) sul lavoro delle donne e dei fanciulli. Entrerà in vigore il 1 luglio del 1903. La legge è sostenuta dal Partito socialista e da Anna Kuliscioff. - divieto di lavoro sotterraneo -12 ore orario massimo l’orario lavorativo - divieto di lavoro notturno (solo per le minorenni) - le puerpere non potevano essere adibite al lavoro se non dopo 4 settimane dal parto (senza tutela salariale)
4. I primi dieci anni del secolo 1900 R.D. agosto 1905: le donne sono ammesse all'insegnamento nelle scuole medie. Legge 416/07 (Testo unico sul lavoro delle donne e dei fanciulli): divieto del lavoro notturno, derogabile, per le donne di qualsiasi età Legge 121/10 che esclude le donne dall’elettorato e dall’eleggibilità per le Camere di Commercio e arti del Regno. Legge 520/10 per la creazione della Cassa di maternità con sede a Roma.
5. Dalla I guerra mondiale al fascismo Regio decreto n. 148/15 per l’approvazione della legge comunale e provinciale che vieta l’iscrizione delle donne nelle liste elettorali amministrative e la loro eleggibilità. Legge 1176/19 sull’emancipazione femminile che abolisce l'autorizzazione maritale e ammette le donne a esercitare tutte le professioni, escluse quelle che implicano poteri giurisdizionali o l’esercizio di diritti o di potestà politiche o che attengono alla difesa militare dello Stato. La Camera dei deputati approva la legge sulla estensione del voto amministrativo e politico alle donne: per la fine della legislatura il provvedimento resta bloccato al Senato.
6. Periodo fascista I regi decreti nn. 3158/23 e 3184/23 introducono per le persone di ambo i sessi l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria e l’assicurazione obbligatoria contro l’invalidità e vecchia a 65 anni. R.D. 1054/23 sancisce per le donne il divieto ad essere presidi. Legge 2125/24 (legge Acerbo) prevede il voto amministrativo ad alcune categorie di donne (madri o vedove di caduti in guerra): le elezioni amministrative saranno abolite l’anno successivo per l’instaurazione del regime podestarile. Legge 2277/25 sulla protezione e assistenza alla maternità e infanzia (istituzione dell’ONMI).
7. Periodo Fascista R. D. 2840/26, regolamento sulla legge 1176/19 in deroga ad essa, esclude le donne dalle cattedre di lettere italiane e latine, latine e greche, storia e filosofia, storia e economia politica nei licei. 1927 Il salario femminile è fissato al 50% di quello maschile Legge 850/29 per la tutela di operaie e impiegate durante lo stato di gravidanza e puerperio. Legge 847/29 introduce il matrimonio cattolico concordatario.
8. Periodo fascista 1930 Viene promulgato il Codice penale che configura il delitto per causa d’onore. Regio decreto legge n. 1554/33 autorizza le amministrazioni statali a escludere o stabilire limiti per l'ammissione delle donne nei concorsi pubblici. Regio decreto n. 383/34 che approva il testo unico della legge comunale e provinciale che esclude le donne dagli uffici di podestà e da altre cariche (dai bandi di concorso della pubblica amministrazione). Legge 653/34 (Tutela della lavoratrice madre e della sua maternità) vieta l’utilizzazione di manodopera femminile in mansioni pesanti o insalubri.
9. Periodo fascista Legge 1347/34 (Tutela della lavoratrice madre e della sua maternità) istituisce il congedo di maternità obbligatorio coperto da sussidio e obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di disporre camere per l’allattamento. Decreto legge n. 1514/38 che stabilisce che l'assunzione delle donne negli uffici pubblici sia limitata al 10% degli organici o meno. 1938 Vengono emanate le leggi sulla difesa della razza che fra l'altro vietano i matrimoni con appartenenti a razze non ariane (D. L. n. 1729/38). Regio decreto n. 989/39 che stabilisce una tipologia di mansioni per il personale femminile nell’impiego pubblico e privato.
10. Primo dopoguerra (dopo la seconda guerra mondiale) Il DLL (decreto legislativo luogotenenziale) 23/45 riconosce alle donne il diritto di voto. Art. 37 della Costituzione italiana “ La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione ” Legge 860/1950 (legge Noce) sulla tutela fisica e economica della lavoratrice madre. Questa legge viene approvata dopo una lungo dibattito in Parlamento e nel paese, relatrice Maria Federici. Legge 986/50 che proibisce il licenziamento delle lavoratrici madri, gestanti e puerpere.
11. Anni ‘50 Legge 741/56 sulla parità di remunerazione tra uomini e donne che recepisce la Convenzione ILO n. 100 del 1951) Legge1441/56 che ammette le donne nelle giurie popolari delle Corti d'Assise e come componenti dei Tribunali per minorenni. 1957 Nel trattato di Roma, che fonda il Mercato Comune Europeo, l’ articolo 119 impegna gli Stati a garantire la parità di salario alle donne. Legge 75/58 (legge Merlin) che abolisce la regolamentazione della prostituzione.
12. Anni ‘60 Legge 66/63 che ammette le donne a tutti i pubblici uffici (compresa la magistratura) e a tutte le professioni (escluse Polizia, Guardia di Finanza e Forze Armate). Legge 7/63 che vieta il licenziamento per matrimonio e la legge di modifica a quella sulla tutela delle lavoratrici madri. Questa legge rende nulle le cause di nubilato presenti nei contratti collettivi, individuali e nei regolamenti. Legge 389/63 con la quale viene istituita la pensione volontaria per le casalinghe.
13. Anni ‘70 ...... segue!!